Giampaolo. Next step ?

Il punto di vista

Doverosa premessa: stimiamo Giampaolo come uomo, lo riteniamo persona seria e perbene.

La premessa per fare capire quanto non vorremmo trovarci a scrivere queste riflessioni, ma è ormai evidente che qualcosa non va, e nascondere l’evidenza non serve a nessuno.

Dopo l’ennesimo “cappotto” preso in casa della Roma, riteniamo inutile disquisire sulla monotematicità del modulo di Giampaolo, sui giocatori impiegati fuori ruolo, sui giocatori relegati costantemente in panchina, sulla mancanza di motivazioni e via discorrendo.

Occorre fare un passo in avanti, occorre guardare la situazione nel suo insieme.

Abbastanza eloquenti i gesti di rassegnazione e frustrazione dei giocatori blucerchiati ai gol incassati, segnale allarmante, segno che qualcosa nel sistema di gioco non funziona, indice di malumore perchè con questo sistema di gioco i giocatori sono esposti a brutte figure.

Da quando Giampaolo siede sulla panchina della Sampdoria, possiamo ormai dire con certezza che le “brutte figure” sono state di gran lunga più numerose delle belle partite. Non sarà certo un derby in più o in meno a cambiare la realtà dei fatti. E così non si va da nessuna parte.

Grave anche che Giampaolo non si assuma mai alcuna responsabilità e, di volta in volta, veda “partite equilibrate” (nonostante 11 gol incassati nelle ultime tre parite) attribuisca ai giocatori il non essere stati capaci di applicare i suoi dettami o, cosa che è ancora peggio, abbassare la famosa asticella (“Siamo un po’ sopravvalutati, mai parlato di Europa”).

Perchè tutto questo suona come un volersi creare l’alibi.

Bene ha fatto Giampaolo a parlare di “bagno di umiltà”, ma il primo a immergersi deve essere lui. Perchè lui per primo ha l’obbligo professionale di evolversi, di compiere un passo avanti. Senza questo segnale è inevitabile il passo successivo della società, perchè la Sampdoria deve andare avanti nella sua crescita. Che sia ora o a giugno.

E’ doveroso che la società intervenga, e ci si augura che lo faccia per mano del suo uomo più competente, cioè quel Walter Sabatini -ormai in via di totale ripresa dai problemi di salute- che quest’estate aveva “pensieri sublimi” e sognava con noi una Samp in Europa.

Ultimo piccolo appunto, sul servizio presente sul canale della Lega della Serie A non c’è traccia del rigore dato alla Samp e poi (ingiustamente) annullato.

A ognuno le sue riflessioni.

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