Sampdoria. Allarme rosso.

Siamo tifosi, e da tifosi ragioniamo sulle notizie che leggiamo e su quello che vediamo ogni domenica sul campo da calcio.

Abbiamo atteso a lungo, per vedere gli sviluppi della trattativa. E abbiamo visto un Ferrero che ha tirato la corda fino a spezzarla.

Abbiamo atteso che Di Francesco (allenatore voluto da Ferrero) trovasse il bandolo della matassa, o forse riuscisse a ricomporre un rapporto con lo spogliatoio. E abbiamo visto una squadra al naufragio.

Abbiamo atteso fino alla partita di oggi. E abbiamo visto limiti caratteriali e tecnici preoccupanti. Con il Lecce è già una partita determinante.

La situazione è purtroppo sportivamente tragica, la squadra è all’ultimo posto solitario, non segna e non lotta, forse la Sampdoria un inizio di campionato così triste e preoccupante non l’aveva mai fatto, almeno negli ultimi trent’anni.

È evidente che la situazione sia gravissima, perché appare chiaro agli occhi dei tifosi che la società è spaccata, Ferrero è solo contro tutti, non è un caso che l’avvocato Romei sia sparito. E la pochezza societaria si riflette inevitabilmente sul campo da gioco.

E purtroppo è anche abbastanza chiaro che questa squadra non abbia plusvalenze da effettuare in sede di mercato, a fine anno quindi Ferrero si troverà a dover fronteggiare un impegno economico con disponibilità che è risaputo non abbia.

Noi tifosi abbiamo la percezione netta che la stessa sopravvivenza della Sampdoria sia in pericolo, e ci vengono in mente allora i famosi filtri superati da Ferrero e la discrezione con cui avrebbe contattato la famiglia Garrone…

E non possiamo fare a meno di augurarci che Garrone faccia fronte almeno ai propri impegni morali, in nome di quel rapporto tra suo padre e Paolo Mantovani, che negli anni ’80 e ’90 contribuì alla fortuna della sua famiglia.

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