D’Aversa esonerato

Marco Giampaolo

Scelto Giampaolo (ecco le condizioni)

Un epilogo inevitabile quello tra l’allenatore e la Sampdoria, che a breve ufficializzerà l’esonero di Roberto D’Aversa, troppo facile cadere nella tentazione di dire che “noi lo avevamo detto” in tempi non sospetti (guarda qui il nostro commento di ottobre).

Era evidente a (quasi) tutti che D’Aversa -D’Apersa come lo chiamava qualcuno- era un allenatore con statistiche a dir poco “tragiche” per una squadra che voglia raggiungere l’obiettivo minimo di una salvezza tranquilla.

Un allenatore capace di raccogliere la miseria di soli 9 punti nelle prime 12 partite in casa e 11 nelle partite in trasferta. Troppo poco.

“Problematici” anche i post partita, dove D’aversa si presentava davanti alle telecamere sempre per sottolineare gli errori dei propri giocatori e senza mai assumersi una responsabilità, come se la grinta alla squadra la dovesse trasmettere qualcun altro.

Da capire anche il rapporto con lo spogliatoio, chiunque abbia visto la partita di sabato con il Torino non ha potuto fare a meno di notare i musi lunghi dei giocatori.

Così in serie A non fai molta strada. E infatti ha collezionato il quarto esonero.

Nel caos societario che caratterizza la Sampdoria di questi tempi, i dirigenti si sono mossi ancora una volta come un elefante in cristalleria esonerando l’allenatore tardivamente (D’Aversa era chiaramente da esonerare tempo fa, quando era possibile scegliere un sostituto all’altezza del compito-salvezza e con ancora più di mezzo campionato davanti).

E se verranno confermati gli insistenti rumors di queste ore, la guida della squadra verrà affidata a Marco Giampaolo, (con contratto di sei mesi e rinnovo per altri due anni in caso di salvezza) scelta che si presenta evidentemente molto azzardata: si tratta di allenatore che ha bisogno di diverse partite per imprimere il proprio gioco alla squadra, e quindi è un profilo non adatto a subentrare in corsa.

Giampaolo è un “cavallo di ritorno”, tutti ne conosciamo pregi e difetti, la rigidità tattica, l’ossessione nell’operare sempre gli stessi cambi e la tendenza a cercare di adattare i giocatori al suo modulo (sempre il religioso 4-3-1-2).

La società dovrà operare anche sul mercato, a cominciare dal trequartista, ruolo imprescindibile per il “maestro di Bellinzona”.

Siamo nel pieno della bufera speriamo di riuscire a portare la nave in porto.

Un ultimo appunto nei confronti di coloro che in questo momento attribuiscono responsabilità a Marco Lanna (sì, ci è toccato sentire pure questo…).

Marco è ragazzo per bene, che ci ha messo la faccia, ma è chiaro che le scelte tecniche non sono sue, le responsabilità di questo momento sportivamente complicato sono da cercare altrove.

E tutti sappiamo dove.

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